Le pagine dedicate alla Gibiana qui ristampate sono state scritte e pubblicate per la prima volta quasi quarant’anni fa. Ero laureata da poco ed ero “addetta alle esercitazioni” (così si chiamavano gli assistenti volontari!) di Momolina Marconi, docente di Storia delle Religioni presso l’Università degli Studi di Milano. Appunto per “esercitare” gli studenti in vista dell’esame avevo proposto l’indagine sulla Gibiana: l’interesse per le religioni precristiane e la passione per la cultura della mia Brianza mi avevano suggerito di cercare le radici dell’ambigua figura della Gibiana nel nostro lontano passato. Mi pareva infatti che la strana vecchietta, dispettosa e potente, temuta e festeggiata, un po’ strega e un po’ ossequiata, somigliasse ad altre figure, molto più studiate, del folclore italiano, e che come quelle potesse avere radici nella cultura magico-religiosa del mondo antico.
Il testo naturalmente si può seguire anche senza l’intralcio delle note (testimonianza delle vaste ricerche mie e degli studenti) ma le abbiamo lasciate, per dimostrare quanta complessità e ricchezza di riferimenti si può trovare nelle storie narrate dai nostri nonni.
E veniamo alle conclusioni della ricerca: l’ipotesi che ho formulato allora mi pare convincente anche adesso; mi pare anzi che i Celti siano sempre più al centro degli studi sulla Brianza. È un’occasione per incontrare da vicino quell’antico popolo, forse più nominato che studiato...

Franca Pirovano
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