Un apostolo in missione 1861 - Peripezie di un rivoluzionario milanese tra le scettiche genti di Canonica, Ponte d'Albiate e Besana in Brianza di Antonio Ghislanzoni ***** i libri di brianze |
||
|
||
Ghislanzoni, la Brianza ...e l’Ottocento lombardo-veneto Dopo Emilio De Marchi (Quel maledetto coltello...) diamo alle stampe questo pirotecnico racconto umoristico del lecchese Antonio Ghislanzoni, ambientato nei paesi della Brianza milanese. Seminarista, quasi medico, balbuziente, baritono, giornalista, garibaldino, scrittore, librettista, critico musicale... L’irriverente e disordinato artista, nato all’ombra del Resegone, è, senza dubbio alcuno, il più originale testimone della Scapigliatura. Ed é con lui che continuiamo il nostro lavoro di valorizzazione dello straordinario Ottocento letterario lombardo-veneto. De Marchi, Fogazzaro, Nievo, Rovani, Carcano, Rajberti, Cesare e Ignazio Cantù, Pellico... Formidabili quegli anni! Con Milano irresistibile polo magnetico per tutte le intelligenze del Lombardo - Veneto, frementi per la nascita di uno Stato unitario. Per il lettore curioso c’è ancora tanto da scoprire in questo polveroso scrigno letterario, spesso rimasto chiuso dai tempi della scuola. Sarà nostro compito accompagnarlo in questa affascinante ricerca, partendo magari dalla Brianza. Non di solo Manzoni si nutre - e nutre - questa nostra terra. Associazione culturale Brianze È un racconto curioso “Un apostolo in missione”, un’opera sagace firmata da Antonio Ghislanzoni che la dice lunga sui tratti più conosciuti della Brianza e dei Brianzoli: ne esce un ritratto divertente e ironico, che descrive gente concreta, poco incline ad assecondare i venti della “rivoluzione”e più dedita alla famiglia, al lavoro e ad assaporare il gusto della vita di paese… Se questo è lo sguardo sulla Brianza dell’800, alcuni dei tratti descritti sono vivi ancora oggi nel territorio, che ha saputo conservare nel tempo parte del suo sapore genuino. Ne è un esempio l’ambientazione stessa del racconto, che si svolge tra Albiate, Triuggio e Besana Brianza: gli scorci paesaggistici verdi e collinari costituiscono, infatti, più di una cornice per questa storia, ma giocano un ruolo importante svelando alcuni tratti tipici della Brianza che sono sopravvissuti fino ad oggi e che continuano a rappresentarne l’identità. Anche per questa ragione “Un apostolo in missione” costituisce un contributo prezioso e di valore per la riscoperta delle radici culturali brianzole. Un patrimonio ricco, a tratti impolverato, che viene man mano alla luce anche grazie al lavoro minuto di ricerca e di valorizzazione portato avanti dall’Associazione Culturale Brianze, che in questo campo si conferma tra i soggetti più attenti e sensibili nella riscoperta delle radici letterarie della cultura brianzola. Gigi Ponti Assessore delegato all’attuazione della Provincia di Monza e Brianza Potete trovarlo al costo di 5 euro nelle seguenti librerie: PeregoLibri - Barzano’ e Barzago Novantadue - Arcore Essepi - Besana Brianza Informazioni 0362.95589 - redazione@brianze.it ***** Antonio Ghislanzoni nasce a Lecco il 25 novembre 1824, terzo di sei figli, da Teresa Cremona e dal dottore fisico Giovanni Battista Ghislanzoni. Avviato alla carriera ecclesiastica, il 5 novembre 1834 entra nel Seminario di Castello, da dove viene cacciato nel 1841 per condotta irriverente. Spinto dal padre a studiare medicina a Pavia, coltiva nel contempo la sua passione per la musica esordendo come baritono. Nel 1849, mentre sta recandosi a Roma per combattere con Garibaldi, viene catturato dai francesi e deportato in Corsica. Pur balbuziente, per diversi anni canta con successo in vari teatri d’Italia e di Francia, dedicandosi dal 1855 (data della sua ultima disastrosa esibizione canora al Teatro Carcano di Milano) al giornalismo ed alla letteratura. Nel 1859 sposa a Milano Maria Bosisio. Direttore e redattore di numerosi giornali, autore di novelle e romanzi, deve la sua fama ai libretti d’opera (I Lituani per Ponchielli, Aida e La forza del destino per Verdi). Tra i romanzi: Gli artisti da teatro (1857), Abrakadabra (1874) e La contessa di Karolystria (1883). Il 16 luglio 1893 muore a Caprino Bergamasco. In copertina: Alessandro Greppi, “Ingresso al Gernetto”, acquarello su foglio sciolto, novembre 1874 ***** Ghislanzoni. Chi era costui? Quando ci siamo trovati fra le mani l'ingiallito volume, pubblicato da Sonzogno nel lontano 1876, dall'affascinante e originale titolo Racconti politici, la prima domanda che ci siamo posti è stata questa. Ghislanzoni, chi era costui? L'autore del libro è infatti Antonio Ghislanzoni da Lecco (o Barco di Maggianico), meglio noto come librettista d'opera (Aida, La forza del destino) e come poeta scapigliato, citato in alcune antologie. Il nome suonerà familiare anche a quanti hanno avuto occasione di imbattersi nel busto, a lui dedicato, che fa bella mostra di sé sul lungolago di Lecco. Sfogliando i Racconti Politici abbiamo invece scoperto un grande scrittore, dalla prosa scintillante e dall'ironia tagliente. Come la scheggia di vetro che usò da giovane seminarista per scrivere un compito, dopo che i suoi istitutori giudicarono egli avere uno stile, appunto, troppo tagliente. La storia, o la leggenda, lo vuole per questo cacciato dal Seminario. Cominciò così uno straordinario e disordinato percorso umano ed artistico, che solo parzialmente abbiamo qui cercato di illustrare. Ebbene sì! Ci siamo innamorati di Ghislanzoni. Un talento incredibile, forse non sfruttato appieno. Ma anche questa è una vecchia storia... Il nostro vorrebbe essere un omaggio a un sottovaluto protagonista dell' Ottocento lombardo-veneto. Per questo motivo abbiamo integrato il breve racconto con una bibliografia molto ampia. Sperando serva ai futuri estimatori dello scrittore. Briantei, un po' partigiani, abbiamo scelto di ripubblicare integralmente, a distanza di centoventinove anni, un racconto ambientato nella Brianza milanese, lungo la direttrice Milano - Monza : la seconda tratta ferroviaria in Italia, inaugurata nel 1840! Treni, carrozze, locande lungo il Lambro, donzelle in cerca di marito, pseudo-rivoluzionari, furbi paisan, nella Brianza dell'Ottocento. Quella mirabilmente illustrata da Alessandro Greppi con i suoi schizzi ed acquarelli, con cui abbiamo corredato il libro. Seguite in questo breve viaggio, non stendhaliano, il milanese Teobaldo Brentoni - l'apostolo in missione - nel suo anelito rivoluzionario ferocemente disilluso dal pragmatismo brianteo. Ma seguite soprattutto Antonio Ghislanzoni. Lo merita. Paolo Pirola Sara Pozzi |