Titolo:
Christus
Regia:
Giulio Cesare Antamoro
(parte finale a cura di Guazzoni co/regista di Cabiria)
Anno di produzione:
1913/1915
Prima rappresentazione:
Roma 1916
Ultima rappresentazione:
Palestina (S.Sepolcro 1928)
Anno definitiva scomparsa dagli schermi:
1928
Riprese filmate:
Italia/Palestina
Casa di Produzione
Cines, (non più esistente) Roma
Interpreti:
Leda Gys (la Madonna), (madre dell'attuale Dir.Gen. Titanus)
Amleto Novelli (Ponzio Pilato)
Aurelia Cattaneo Maddalena)
Renato Visca (Gesù dodicenne)
Aogusto Mastripietri (Giuda)
Soggetto iconografia:
Fausto Salvatori
Sceneggiatura:
Giulio Cesare Antamoro, Ignazio Lupi
Fotografia:
Renato Cartoni
Scenografia:
Giulio Lombardozzi
Pellicola:
orto BN 35mm
Durata originaria:
90 minuti
Musiche Originali:
Don Giacomo Fino
Prima rappresentazione:
Roma/Parigi 1916 alla presenza della regina Elena.
Riduzione Pathé 9,5 mm a cura di Ferdinand Zecca
Edizione Italiana, Francese, Spagnola ed Americana, Parigi 1917
Durata:
37 minuti.
Il film, ultra citato da tutte le antologie del cinema come primo, inimitabile colossal della cristianità (si contrappone infatti al laicissimo Cabiria, coevo), non esiste più almeno nella sua interezza. Tutti i musei del modo conservano solo spezzoni delle varie e successive edizioni. Dalle sale manca dal 1928, almeno questa è la data certa dell'ultima proiezione eseguita in Palestina sulla pietra del S. Sepolcro davanti a decine di migliaia di fedeli inginocchiati.
Nel settembre/ottobre del 2000, la Titanus ha promosso una azione di ripristino del film in collaborazione con tutti i musei del cinema e dello studio Altra Immagine della cineteca di Bologna. Il film, frutto dell'assmblaggio dei diversi spezzoni, prodotto in DVD (gratuito), è stato presentato con clamore e quasi unanime consenso dei cinefili, alla Biennale del Cinema di Venezia.
La versione che abbiamo restaurato all'ISA di Giussano, deriva da due pizze Pathé di circa 300m l'una, acquistate con non poca fortuna in un mercatino d'antiquariato. È una edizione spagnola (ispanica) probabilmente posta in salvo da una chiesa od oratorio negli anni della guerra franchista
Si tratta, senza ombra di dubbio, di una riduzione popolare di Ferdinand Zecca.
Oltre al restauro delle immagini, abbiamo tradotto fedelmente dallo spagnolo, i cartelli didascalici (Vangelo secondo Matteo ed apocrifi). L'originale Pathé, è muto (era previsto un solo estemporaneo accompagnamento di genere). Nella versione da noi elaborata, la base musicale è varia ed importante: Rossigni, il Titano, Foureé, ecc. In questo ci è stata d'aiuto la consulenza di Antonello Molteni, della filarmonica della RAI di Torino e Direttore Artistico del Teatro Licinium di Erba.
La riduzione di Zecca introvabile e comunque non censita musealmente a causa del formato ridotto, in virtù dell'essenzialità del taglio , appare oggi, unanimemente assai più avvincente, certamente più moderna e decisamente "televisiva"
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